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Internet, l'informatore, ll Giornalista, la stampa, la TV, la Radio, devono innanzi tutto informare correttamente sul Pensiero dell'Intervistato, Avvenimento, Fatto, pena la decadenza dal Diritto e Libertà di Testimoniare.. Poi si deve esprimere separatamente e distintamente il proprio personale giudizio..

 

Il Mio Pensiero (Vedi il "Libro dei Miei Pensieri"html PDF ):

…..

Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-06-19 ad oggi 2010-06-28

AVVENIRE

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2010-06-19

19 Giugno 2010

TORINO

Mozzarelle blu, la colpa

è di un batterio

È un batterio a causare la colorazione blu delle mozzarelle, prodotte in Germania, trovate a Torino e a Trento. La scoperta è stata fatta dai tecnici dell'istituto zooprofilattico che hanno analizzato i campioni prelevati dai carabinieri del Nas a Trento ed è stata portata all'attenzione del procuratore Raffaele Guariniello, a Torino, che ha aperto un'inchiesta. Il reato ipotizzato è la violazione dell'articolo 5 della legge del 1962 sugli alimenti.

Sono state 70mila le mozzarelle sequestrate dai Carabinieri del Nas di Torino presso una importante piattaforma della grande distribuzione che rifornisce numerosissimi discount del Nord Italia. L'operazione dei militari è iniziata dalla denuncia di una donna di Torino che aveva osservato l'incredibile fenomeno, ripreso con un telefonino, in virtù del quale all'atto dell'apertura, una mozzarella aveva rapidamente mutato colore assumendo una impressionante pigmentazione blu.

Il prodotto, tipico della tradizione alimentare italiana, proveniva da uno stabilimento industriale tedesco, presso il quale era stato commissionato dalla società italiana che lo commercializza. Gli uomini del Nas hanno scoperto inoltre che, a seguito di numerose altre segnalazioni analoghe a quella da loro raccolta, l'importatore e distributore italiano aveva avviato il "richiamo" del prodotto, dopo aver contestato l'incredibile fenomeno ai propri fornitori d'oltre frontiera. Si ignorano al momento le cause della mutazione del colore delle mozzarelle al contatto con l'ossigeno.

Alcuni campioni del prodotto sono stati depositati per le analisi microbiologiche e chimiche, rispettivamente presso i laboratori dell'istituto zooprofilattico di Torino e del Centro antidoping del San Luigi Gonzaga di Orbassano. Al momento non vi sono elementi per configurare ipotesi di reato, che potrebbero invece emergere nel momento in cui i prodotti alimentari risultassero essere inquinati da sostanze tossiche o da forti cariche batteriche. L'intera partita di mozzarelle tedesche è stata rintracciata e bloccata e non sussiste alcuna possibilità di ritrovarne qualche esemplare nei banchi frigo della grande o piccola distribuzione.

 

 

 

 

 

 

 

CORRIERE della SERA

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http://www.corriere.it

2010-06-28

il proprietario della Milchwerk Jaeger: "misura ingiustificata"

Mozzarelle blu, la Ue chiede di fermare

la vendita dei prodotti dell'azienda tedesca

La Commissione all'Autorità sanitaria tedesca: "Blocco finché la causa della contaminazione sarà eliminata"

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Le frodi alimentari più comuni (19 giugno 2010)

il proprietario della Milchwerk Jaeger: "misura ingiustificata"

Mozzarelle blu, la Ue chiede di fermare

la vendita dei prodotti dell'azienda tedesca

La Commissione all'Autorità sanitaria tedesca: "Blocco finché la causa della contaminazione sarà eliminata"

Una 'mozzarella blu' sequestrata dai carabinieri (Ansa)

Una "mozzarella blu" sequestrata dai carabinieri (Ansa)

BRUXELLES - La Milchwerk Jaeger GmbH, azienda tedesca sotto accusa per aver messo in commercio le famose "mozzarelle blu", finisce nel mirino della Commissione europea. Bruxelles ha inviato una lettera all'Autorità sanitaria tedesca e alla Rappresentanza permanente tedesca presso l'Ue, affinché "garantiscano che nessun alimento lattiero-caseario dell'azienda che ha prodotto le mozzarelle contaminate dal batterio "Pseudomonas fluorescens" sia messo sul mercato".

VERIFICHE - Frederic Vincent, portavoce del commissario europeo alla sanità John Dalli, ha precisato che il blocco delle vendite deve continuare "fino a quando non avremo informazioni ufficiali che la causa della contaminazione è stata eliminata". La lettera di Bruxelles è il risultato della missione in Baviera, giovedì e venerdì scorso, degli ispettori inviati dall'Ufficio alimentare e veterinario della Commissione, che ha sede in Irlanda. L'obiettivo era appunto individuare le cause della contaminazione nello stabilimento incriminato. La mozzarella blu è stata rintracciata in 14 Paesi: oltre a Italia e Germania, Slovenia, Francia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia, Svezia, Bielorussia, Russia.

IL PROPRIETARIO - Il proprietario del caseificio tedesco, Hermann Jaeger, si è detto "sorpreso" dalla richiesta della Ue di fermare le vendite e definisce la misura di Bruxelles "ingiustificata". "La Commissione europea era contenta della nostra azienda quando sono venuti giovedì e venerdì - spiega -. Non ci hanno detto l'esito della visita perché non potevano, ma erano molto contenti e hanno pensato che tutta la questione sarebbe finita bene". Jaeger ha ribadito che "il problema non esiste più", precisando che "riguardava solo le mozzarelle e non anche gli altri prodotti". E ha ricordato che "l'unica autorità che può ritirare il bollino" europeo è quella della Baviera. La Milchwerk Jaeger GmbH, con un fatturato di 130 milioni euro realizzato all'estero per oltre il 90%, produce diversi tipi di formaggi, tra cui la caciotta e la scamorza, oltre al burro.

GALAN - "Esprimo tutto il mio apprezzamento per la decisione della Commissione di imporre uno stop all'azienda che ha prodotto l'ormai famigerata mozzarella blu - ha commentato il ministro dell'Agricoltura Giancarlo Galan -. Comunque, per garantire ai consumatori quella sicurezza cui hanno diritto, i controlli predisposti dal ministero proseguiranno". Anche la Coldiretti valuta positivamente lo stop alle vendite, criticando però la Ue che "chiude la stalla quando i buoi sono già scappati, mentre occorre intervenire con misure strutturali a partire dall'obbligo di indicare l'origine in etichetta". L'allarme ha provocato un calo dei consumi di mozzarella del 20% in Italia nei giorni immediatamente successivi al primo caso denunciato, con effetto anche sui mercati esteri. Nel 2009 sono stati esportati quasi 50 milioni di chili di prodotto, per un valore di 208 milioni di euro.

Redazione online

28 giugno 2010

 

 

 

allarme anche in Francia, Russia e Bielorussia. mercoledì tavolo tecnico del governo

Sequestrata una tonnellata di mozzarelle

Sono cinque le marche nel mirino

Interventi dei Nas in discount di tutta Italia. Il ministro Fazio: "I consumatori verifichino etichette dei prodotti"

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Interventi dei Nas in discount di tutta Italia. Il ministro Fazio: "I consumatori verifichino etichette dei prodotti"

MILANO - Una tonnellata di "mozzarelle blu" di cinque marche diverse, tutte provenienti dalla Germania, sono state sequestrate dai Nas in tutta Italia. Lo ha detto il ministro della Salute Ferruccio Fazio invitando le aziende distributrici, qualora non avessero già provveduto al ritiro delle partite, ad "adottare tutti i provvedimenti cautelativi necessari alla tutela del consumatore". Il ministro invita anche i consumatori a verificare l'etichetta di mozzarelle che avessero già acquistato per evitare il consumo di quelle provenienti dallo stabilimento Milchwerk Jager Gmbh & Co. Le cinque marche a rischio sono: Land, Malga Paradiso, Lovilio, Fattorie Torresina e Monteverdi. Il ministro è in attesa dell'esito dell'ispezione decisa dalla Commissione Europea e dell'elenco dei prodotti inviati dallo stabilimento tedesco in Italia.

TAVOLO TECNICO - E mercoledì alle 16 il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan incontrerà il ministro Fazio "per affrontare - informa una nota - i problemi legati alla tracciabilità della filiera e all'etichettatura degli alimenti". "Cercheremo di trovare soluzioni condivise nell'interesse dei consumatori - precisa Galan -, così che siano messi nelle condizioni di riconoscere l'origine dei prodotti e scegliere consapevolmente cosa acquistare". Sul sequestro di mozzarelle prodotte in Germania Galan sottolinea che "ci deve fare riflettere. Se è vero quanto sostiene l'azienda produttrice e cioè che il caso risale al 25 maggio scorso, che il problema è stato risolto settimane fa e le autorità italiane erano state informate, mi chiedo: perché quelle mozzarelle erano ancora in vendita?".

DISCOUNT - Continuano intanto le attività di controllo dei Nas, delle Regioni e delle Aziende sanitarie locali. I sequestri sono stati effettuati per ora solo nei discount, ha spiegato il comandante dei Nas Cosimo Piccinno: "Ne stiamo sequestrando parecchie in diverse regioni e stiamo monitorando a livello nazionale tutta la filiera delle mozzarelle che provengono dalla Germania". La colorazione blu si verifica dopo alcune ore dall'apertura della confezione e al momento non ci sono segnalazioni di disturbi da parte di chi le ha consumate.

SEQUESTRI - C'è stato un nuovo intervento dei Nas in provincia di Torino, dopo la denuncia di una donna che tre giorni fa ha dato il via alla vicenda con il sequestro di 70mila formaggi. In particolare a Volpiano, nel deposito di prodotti alimentari di una nota catena di discount. La merce sequestrata, 28.400 mozzarelle per un valore di circa 15mila euro, proveniva dallo stabilimento tedesco. A Teramo alcuni cittadini hanno portato delle mozzarelle blu al Servizio di igiene degli alimenti di origine animale della Asl che le ha girate per le analisi all'Istituto zooprofilattico. L'Asl ha disposto la verifica e il controllo sul ritiro dal mercato da parte degli operatori alimentari delle mozzarelle identificabili attraverso il codice "DE-BY106-EG" apposto sulle confezioni. In provincia di Teramo tutti i prodotti sono stati ritirati dai banchi di vendita di negozi e supermercati. Una confezione di mozzarelle è stata sequestrata dai carabinieri a Lanciano, sempre in Abruzzo. In questo caso il cambiamento di colore è avvenuto un paio di giorni dopo l'apertura della confezione, tenuta in frigo. Nel Lazio sono stati effettuati infatti sequestri a Subiaco, Vitinia e Ostia per 77 kg. A Sassari i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni hanno sequestrato cinque partite di mozzarelle sospette in altrettanti discount della provincia, dopo un caso denunciato a La Maddalena.

AGRICOLTORI - In allarme gli agricoltori che hanno chiesto di aprire subito un tavolo di confronto tra i ministeri della Salute e delle Politiche agricole e tutte le componenti della filiera lattiero-casearia, in quanto la vicenda delle mozzarelle blu "rischia di provocare contraccolpi tra i produttori per un possibile calo dei consumi". Ogni allarmismo è, però, "totalmente ingiustificato - spiega la Confederazione italiana agricoltori -, i prodotti "made in Italy" sono sicuri e di grande qualità. Però non bisogna sottovalutare l'effetto domino che creano questi scandali, di cui gli agricoltori italiani non sono responsabili".

ALL'ESTERO - Dopo l'Italia e la Slovenia, si scopre che le mozzarelle blu erano destinate anche al mercato francese, russo e della Bielorussia, "come dimostrano i certificati d'esportazione della società tedesca" spiega Frederic Vincent, portavoce del commissario europeo alla sanità John Dalli. Il processo di produzione del formaggio sotto accusa, con la presenza del batterio Pseudomonas (di cui è stata esclusa la tossicità), passerà nei prossimi giorni sotto la lente d'ingrandimento degli esperti dell'Agenzia dell'alimentazione europea. "Due ispettori dell'Ue partiranno forse già mercoledì per la Baviera, dove ha sede l'azienda tedesca" annuncia Vincent. La Commissione europea, comunque, si dice "fiduciosa nella cooperazione tra i Paesi interessati per giungere a un chiarimento rapido su quanto avvenuto".

Redazione online

22 giugno 2010(ultima modifica: 23 giugno 2010)

 

 

 

 

2010-06-22

allarme anche in Francia, Russia e Bielorussia. mercoledì tavolo tecnico del governo

Sequestrata una tonnellata di mozzarelle

Sono cinque le marche nel mirino

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MILANO - Una tonnellata di "mozzarelle blu" di cinque marche diverse, tutte provenienti dalla Germania, sono state sequestrate dai Nas in tutta Italia. Lo ha detto il ministro della Salute Ferruccio Fazio invitando le aziende distributrici, qualora non avessero già provveduto al ritiro delle partite, ad "adottare tutti i provvedimenti cautelativi necessari alla tutela del consumatore". Il ministro invita anche i consumatori a verificare l'etichetta di mozzarelle che avessero già acquistato per evitare il consumo di quelle provenienti dallo stabilimento Milchwerk Jager Gmbh & Co. Le cinque marche a rischio sono: Land, Malga Paradiso, Lovilio, Fattorie Torresina e Monteverdi. Il ministro è in attesa dell'esito dell'ispezione decisa dalla Commissione Europea e dell'elenco dei prodotti inviati dallo stabilimento tedesco in Italia.

TAVOLO TECNICO - E mercoledì alle 16 il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan incontrerà il ministro Fazio "per affrontare - informa una nota - i problemi legati alla tracciabilità della filiera e all'etichettatura degli alimenti". "Cercheremo di trovare soluzioni condivise nell'interesse dei consumatori - precisa Galan -, così che siano messi nelle condizioni di riconoscere l'origine dei prodotti e scegliere consapevolmente cosa acquistare". Sul sequestro di mozzarelle prodotte in Germania Galan sottolinea che "ci deve fare riflettere. Se è vero quanto sostiene l'azienda produttrice e cioè che il caso risale al 25 maggio scorso, che il problema è stato risolto settimane fa e le autorità italiane erano state informate, mi chiedo: perché quelle mozzarelle erano ancora in vendita?".

DISCOUNT - Continuano intanto le attività di controllo dei Nas, delle Regioni e delle Aziende sanitarie locali. I sequestri sono stati effettuati per ora solo nei discount, ha spiegato il comandante dei Nas Cosimo Piccinno: "Ne stiamo sequestrando parecchie in diverse regioni e stiamo monitorando a livello nazionale tutta la filiera delle mozzarelle che provengono dalla Germania". La colorazione blu si verifica dopo alcune ore dall'apertura della confezione e al momento non ci sono segnalazioni di disturbi da parte di chi le ha consumate.

SEQUESTRI - C'è stato un nuovo intervento dei Nas in provincia di Torino, dopo la denuncia di una donna che tre giorni fa ha dato il via alla vicenda con il sequestro di 70mila formaggi. In particolare a Volpiano, nel deposito di prodotti alimentari di una nota catena di discount. La merce sequestrata, 28.400 mozzarelle per un valore di circa 15mila euro, proveniva dallo stabilimento tedesco. A Teramo alcuni cittadini hanno portato delle mozzarelle blu al Servizio di igiene degli alimenti di origine animale della Asl che le ha girate per le analisi all'Istituto zooprofilattico. L'Asl ha disposto la verifica e il controllo sul ritiro dal mercato da parte degli operatori alimentari delle mozzarelle identificabili attraverso il codice "DE-BY106-EG" apposto sulle confezioni. In provincia di Teramo tutti i prodotti sono stati ritirati dai banchi di vendita di negozi e supermercati. Una confezione di mozzarelle è stata sequestrata dai carabinieri a Lanciano, sempre in Abruzzo. In questo caso il cambiamento di colore è avvenuto un paio di giorni dopo l'apertura della confezione, tenuta in frigo. Nel Lazio sono stati effettuati infatti sequestri a Subiaco, Vitinia e Ostia per 77 kg. A Sassari i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni hanno sequestrato cinque partite di mozzarelle sospette in altrettanti discount della provincia, dopo un caso denunciato a La Maddalena.

AGRICOLTORI - In allarme gli agricoltori che hanno chiesto di aprire subito un tavolo di confronto tra i ministeri della Salute e delle Politiche agricole e tutte le componenti della filiera lattiero-casearia, in quanto la vicenda delle mozzarelle blu "rischia di provocare contraccolpi tra i produttori per un possibile calo dei consumi". Ogni allarmismo è, però, "totalmente ingiustificato - spiega la Confederazione italiana agricoltori -, i prodotti "made in Italy" sono sicuri e di grande qualità. Però non bisogna sottovalutare l'effetto domino che creano questi scandali, di cui gli agricoltori italiani non sono responsabili".

ALL'ESTERO - Dopo l'Italia e la Slovenia, si scopre che le mozzarelle blu erano destinate anche al mercato francese, russo e della Bielorussia, "come dimostrano i certificati d'esportazione della società tedesca" spiega Frederic Vincent, portavoce del commissario europeo alla sanità John Dalli. Il processo di produzione del formaggio sotto accusa, con la presenza del batterio Pseudomonas (di cui è stata esclusa la tossicità), passerà nei prossimi giorni sotto la lente d'ingrandimento degli esperti dell'Agenzia dell'alimentazione europea. "Due ispettori dell'Ue partiranno forse già mercoledì per la Baviera, dove ha sede l'azienda tedesca" annuncia Vincent. La Commissione europea, comunque, si dice "fiduciosa nella cooperazione tra i Paesi interessati per giungere a un chiarimento rapido su quanto avvenuto".

Redazione online

22 giugno 2010

 

 

 

2010-06-19

alcuni esemplari erano finiti nei discount. le analisi stabiliranno eventuali contaminazioni

Sequestrate dai Nas 70mila mozzarelle tedesche. Diventano blu una volta aperte

Il comandante del nucleo di Torino: eliminate dai banchi frigo della grande distribuzione. Inchiesta della Procura

alcuni esemplari erano finiti nei discount. le analisi stabiliranno eventuali contaminazioni

Sequestrate dai Nas 70mila mozzarelle tedesche. Diventano blu una volta aperte

Il comandante del nucleo di Torino: eliminate dai banchi frigo della grande distribuzione. Inchiesta della Procura

MILANO - Nel piatto ormai le sorprese sgradevoli sono quotidiane: incluse le mozzarelle che diventano blu all’apertura della bustina, prodotte in Germania per una società italiana che le commercializzava. La segnalazione è arrivata ai carabinieri dei Nas di Torino da una signora che avendo osservato l’inquietante fenomeno lo ha ripreso col telefonino. La procura di Torino ha aperto un fascicolo sulla vicenda. A coordinare gli accertamenti giudiziari è il pubblico ministero Raffaele Guariniello, capo del pool dei magistrati torinesi che si occupano di tutela del consumatore.

IL SEQUESTRO - Così i Nas hanno sequestrato settantamila mozzarelle presso una importante piattaforma della grande distribuzione che rifornisce numerosissimi discount del Nord Italia. All’apertura la mozzarella, secondo i carabinieri, assume una "impressionante pigmentazione blu". La segnalazione giunta ai Nas però non è la prima: proprio l’azienda distributrice a fronte di numerosi reclami aveva già iniziato a richiamare il prodotto, contestando la fornitura allo stabilimento industriale tedesco di provenienza. Si ignorano al momento - riferiscono i nuclei anti sofisticazione - le cause della mutazione del colore delle mozzarelle al contatto con l'ossigeno. Alcuni campioni sono stati depositati per le analisi microbiologiche e chimiche, rispettivamente presso i laboratori dell'istituto zooprofilattico di Torino e del Centro antidoping del San Luigi Gonzaga di Orbassano. Per ora comunque non vi sono elementi per configurare ipotesi di reato, elementi che potrebbero invece emergere nel momento in cui i prodotti alimentari risultassero essere inquinati da sostanze tossiche o da forti cariche batteriche. L'intera partita di mozzarelle tedesche, assicura il capitano Tamponi, comandante dei Nas a Torino, è stata rintracciata e bloccata e non sussiste alcuna possibilità di ritrovarne qualche esemplare nei banchi frigo della grande o piccola distribuzione.

IL MINISTRO GALAN - Sulla vicenda è intervenuto con una nota anche il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan: "Prima di esprimere un giudizio di merito su di una vicenda che presenta alcuni aspetti in apparenza inquietanti, ho dato immediate disposizioni ai competenti uffici del Ministero al fine di avere tutti i dati indispensabili per formulare un parere adeguato alla necessità di garantire massima sicurezza ai nostri consumatori". Dal canto suo la Coldiretti ha sottolineato che la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte straniero o addirittura una su quattro con cagliate industriali (semilavorati) provenienti dall'estero. L'associazione dei coltivatori ha aggiunto che l'operazione dei Nas di Torino "fa luce su un fenomeno che inganna consumatori e allevatori italiani e mette a rischio la salute dei cittadini". Dalle frontiere italiane sono passati in un anno - sostiene la Coldiretti - ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi all'insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori.

Redazione online

19 giugno 2010

 

 

 

REPUBBLICA

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2010-07-25

Mozzarelle blu, controlli in tutta Italia

Fazio convoca Iss e istituti sperimentali

Dopo il caso Granarolo, il ministro della Salute assicura verifiche su tutte le fasi di commercializzazione sull'intero il territorio nazionale. Nell'azienda italiana trovate prove sulla situazione della ditta tedesca. La polizia giudiziaria: "Forse un problema di produzione". Probabili prime iscrizioni nel registro degli indagati

Mozzarelle blu, controlli in tutta Italia Fazio convoca Iss e istituti sperimentali

ROMA - "L'azione di monitoraggio e controllo negli stabilimenti di produzione ed in tutte le fasi di commercializzazione delle mozzarelle su tutto il territorio nazionale va avanti". È quanto comunica in una nota il ministro della Salute. L'intervento di Fazio arriva a ventiquattr'ore dalla denuncia di un caso di colorazione anomala 1 della mozzarella su un prodotto italiano a marchio Granarolo. L'azienda ha smentito l'episodio. A Torino, intanto, sul caso è stato aperto formalmente un fascicolo e presto potrebbero esserci le prime iscrizioni nel registro degli indagati.

Nei controlli, ha comunicato il ministero, sono coinvolti i servizi veterinari delle Asl, delle Regioni e province autonome di Trento e Bolzano, i Nas e gli Istituti zooprofilattici sperimentali. "A loro va un particolare ringraziamento per la costante attività svolta a tutela del consumatore e delle produzioni italiane", scrive Fazio. Il ministero della Salute ha convocato un tavolo operativo con l'Istituto Superiore di Sanità e gli Istituti Zooprofilattici per fare una valutazione dei dati raccolti nel corso dei controlli effettuati e dei dati scientifici, attualmente disponibili.

Grazie ai risultati che emergeranno dall'incontro, saranno formulate alcune indicazioni operative da fornire sia agli organi di controllo che alle aziende di produzione. È stato previsto, inoltre, un incontro con le le associazioni di categoria del settore lattiero caseario al fine di sensibilizzare gli operatori del settore alimentare a mantenere una stretta collaborazione con le autorità sanitarie e pianificare strategie comuni sul fronte igienico sanitario.

Nei documenti della Granarolo prove sulla situazione della ditta tedesca. Intanto ieri gli spettori di polizia giudiziaria inviati dal pm Raffaele Guariniello nella sede della Granarolo hanno raccolto prove importanti sulla situazione della ditta tedesca che ha prodotto le "mozzarelle blu". I tecnici dell'azienda italiana, infatti, si erano accorti che nell'azienda straniera non tutto era in regola, e avevano scritto i loro dubbi su documenti. Granarolo ha avuto frequenti contatti con la Milchwerk Jager Gmbh, dalla quale acquistava del formaggio a pasta filata poi rivenduto come provola dolce. Nel corso degli anni sono stati fatti numerosi "audit" (valutazioni e controlli di dati e procedure) da cui risulta che la ditta tedesca, secondo gli emissari della stessa Granarolo, non rispettava gli standard: nelle carte si parla di "non conformità". In uno dei documenti si può leggere che la Jager, pur ammettendo i rilievi mossi dagli italiani, li ha lasciati "irrisolti" o "risolti solo in parte". Dal materiale raccolto dagli investigatori risulterebbe che Granarolo ha continuato a fare acquisti in Germania perché era troppo difficile trovare un altro fornitore. A partire dallo scorso maggio, in merito al prodotto - di origine tedesca - sono state delle segnalazioni in cui si lamenta la presenza di muffe.

Forse un problema di produzione. Secondo gli inquirenti della procura di Torino, che proprio ieri hanno effettuato un sopralluogo nella sede della nota industria alimentare emiliana, a far assumere alle mozzarelle Granarolo il colorito bluastro potrebbe essere stato un problema di produzione interno. La colorazione blu, finora, era stata riscontrata solo in mozzarelle di produzione tedesca. Le analisi avevano accertato la presenza, in quei formaggi, di un microrganismo chiamato "pseudomonas", ma anche di batteri che lasciavano pensare all'uso di acqua sporca.

(24 luglio 2010)

 

 

 

 

2010-06-19

Mozzarelle blu dalla Germania

maxisequestro dei nas a Torino

I latticini erano destinati a numerosi discount di tutto il Nord Italia. Provenivano da uno stabilimento tedesco, presso il quale era stato commissionato dalla società italiana che lo commercializza

 

Mozzarelle che una volta aperta la confezione si coloravano di blu. Un fenomeno filmato con un telefonino da una donna e denunciato ai carabinieri del Nas di Torino, che ne hanno sequestrate 70 mila presso una importante piattaforma della grande distribuzione. Erano destinate a numerosi discount di tutto il Nord Italia.

Le mozzarelle incriminate provenivano da uno stabilimento industriale tedesco, presso il quale era stato commissionato dalla società italiana che lo commercializza. Al momento i militari dell'Arma non conoscono i motivi della strana pigmentazione che l'alimento assume a contatto con l'aria.

I campioni del prodotto sono stati inviati ai laboratori dell'istituto Zooprofilattico di Torino e a centro antidoping dell'ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano (Torino). Ci vorrà qualche giorno per stabilire se contengono sostanze tossiche e solo in questo caso potranno essere formulate ipotesi di reato, elementi che potrebbero invece emergere nel momento in cui i prodotti alimentari risultassero essere inquinati da sostanze tossiche o da forti cariche batteriche. L'intera partita di mozzarelle tedesche, comunque, è stata rintracciata e bloccata e non sussiste alcuna possibilità di ritrovarne qualche esemplare nei banchi frigo della grande o piccola distribuzione.

La procura di Torino ha aperto un fascicolo. A coordinare gli accertamenti giudiziari è il pubblico ministero Raffaele Guariniello, capo del pool dei magistrati torinesi che si occupano di tutela del consumatore.

Coldiretti. Con la metà delle mozzarelle in vendita che sono fatte con latte straniero o addirittura una su quattro con cagliate industriali (semilavorati) provenienti dall'estero, l'importante operazione dei Nas ''fa luce su un fenomeno che inganna consumatori e allevatori italiani e mette a rischio la salute dei cittadini''. E' quanto afferma la Coldiretti nell'esprimere ''apprezzamento'' per l'operazione dei carabinieri. Dalle frontiere italiane sono passati in un anno, sostiene la Coldiretti, ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi all'insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori. l risultato è che, precisa la Coldiretti, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero ma ''nessuno lo sa perché non é obbligatorio indicarlo in etichetta''.

(19 giugno 2010)

 

 

 

L'UNITA'

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2010-06-19

Maxi-sequestro di mozzarelle diventate blu

Quelle mozzarelle, una volta aperta la confezione, si coloravano di blu. Un fenomeno filmato con un telefonino da una donna e denunciato ai carabinieri del Nas di Torino, che ne hanno sequestrate 70mila presso una importante piattaforma della grande distribuzione. Erano destinate a numerosi discount di tutto il Nord Italia. Le mozzarelle dei 'puffi' provenivano da uno stabilimento industriale tedesco, presso il quale era stato commissionato dalla società italiana che lo commercializza.

Al momento i militari dell'Arma non conoscono i motivi della strana pigmentazione che l'alimento assume a contatto con l'aria. I campioni del prodotto sono stati inviati ai laboratori dell'istituto Zooprofilattico di Torino e a centro antidoping dell'ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano (Torino).

Ci vorrà qualche giorno per stabilire se contengono sostanze tossiche e solo in questo caso potranno essere formulate ipotesi di reato. I carabinieri hanno comunque scongiurato pericoli alla salute pubblica: tutte le mozzarelle blu in circolazione sono state ritirate dal mercato e non c'è il pericolo di trovarne qualche esemplare nei banchi frigo della grande e piccola distribuzione.

19 giugno 2010

il SOLE 24 ORE

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2010-06-19

Stop della Ue all'azienda tedesca delle mozzarelle blu

Cronologia articolo20 giugno 2010

Questo articolo è stato pubblicato il 28 giugno 2010 alle ore 15:18.

L'azienda che ha prodotto la mozzarella blu finisce nel mirino della Commissione europea.

Bruxelles ha infatti deciso di inviare una lettera all'Autorità sanitaria tedesca, e alla rappresentanza permanente tedesca presso l'Ue, affinchè garantisca che nessun alimento lattiero-caseario dell'azienda Milchwerk Jaeger, che ha prodotto le mozzarelle contaminate dal batterio Pseudomonas fluorescens, sia messo sul mercato. Lo riferisce il portavoce del commissario europeo alla sanità John Dalli, precisando che il blocco delle vendite deve continuare "fino a quando non avremo informazioni ufficiali che la causa della contaminazione sia stata eliminata".

La lettera che Bruxelles ha deciso di inviare alle autorità tedesche è il risultato della missione in Baviera, giovedì e venerdì scorso, degli ispettori europei inviati dall'Ufficio alimentare e veterinario della Commissione Ue, che ha sede in Irlanda. Il loro obiettivo: ricercare le cause del "contagio" presso la sede della società tedesca Milchwerk Jaeger.

 

Sulla base dei risultati delle verifiche realizzate dagli ispettori europei, fonti comunitarie a Bruxelles non nascondono che avrebbero voluto essere messe a conoscenza anticipatamente dalla autorità competenti dei problemi incontrati dall'azienda bavarese, in modo anche da evitare la caduta dei consumi di mozzarella di qualità sul mercato europeo, come è avvenuto in Italia.

La mozzarella blu è stata ormai rintracciata in 14 paesi: oltre all'Italia, anche in Slovenia, Francia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia, Svezia, Bielorussia, Russia e in Germania dove era stata prodotta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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